Età Evolutiva

Nel mondo dei bambini tutti i quadri sono appesi troppo in alto”
Stig Dagerman

Con i termini “sviluppo psicologico” si fa riferimento ai cambiamenti che avvengono nel comportamento e nelle capacità dell’individuo con l’avanzare dell’età. Quando si aggiunge l’espressione “in età evolutiva” si specifica il periodo che va dalla nascita fino al termine dell’adolescenza.

La psicologia dell’età evolutiva, infatti, focalizza l’attenzione sul processo di sviluppo connesso alla crescita fisica e psicologica dell’individuo nel suo ambiente sociale.

Le fasi della vita legate all’infanzia e all’adolescenza sono molto importanti e al tempo stesso estremamente delicate per la maturazione personale e sociale e la formazione della propria identità in quanto contraddistinte da numerosi cambiamenti sul piano fisico, cognitivo, affettivo relazionale e comportamentale.

Spesso molti segnali di disagio sono espressi a livello non verbale e gli adulti che si occupano del bambino generalmente potrebbero notare difficoltà in famiglia e nei vari contesti relazionali, ad esempio:

  • difficoltà a separarsi dai genitori,
  • difficoltà nella gestione dell’ansia,
  • pensieri ricorrenti e comportamenti ritualizzati,
  • isolamento, chiusura, demotivazione e disinteresse generalizzato,
  • difficoltà nel rapporto con i coetanei,
  • rifiuto e/o difficoltà ad andare a scuola,
  • comportamenti oppositivi e provocatori,
  • difficoltà nell’accettazione e nel rispetto delle regole,
  • sintomi fisici (nausea, mal di pancia, giramenti di testa) non giustificati da malattie mediche,
  • difficoltà nel sonno e nell’alimentazione,
  • difficoltà nella gestione delle emozioni, inibizione emotiva o eccessiva irrequietezza.

In questi casi potrebbe essere utile la consulenza e l’intervento di uno psicologo in grado di avvicinarsi alla relativa problematica con professionalità predisponendo metodologie volte a promuovere il benessere emotivo e psicologico del bambino, nella sua unicità.

Riconoscere il disagio ed intervenire precocemente è fondamentale per evitare che la difficoltà si cronicizzi in età adulta.